giovedì 24 ottobre 2013

Non riusciva a credere più nemmeno ad una delle sue parole, sapeva che nessuno cambia, figuriamoci se qualcuno lo avrebbe fatto per lei.
Eppure c’era quel qualcosa nascosto dietro i suoi occhi da cui lei, non sapeva andare via, forse.







Non sei la sua casa, ecco perché non torna. Ma ho sempre pensato in qualche modo che lui avesse amata solo te. Io ti vedevo e certe volte lo invidiavo da morire, non sai quante volte avrei voluto essere al suo posto, non tutti si preoccupano di farti star meglio, quando non dici affatto di star male. Accanto te sembrava così fragile mentre gli accarezzavi i capelli, quel ragazzo con cui ho condiviso tanto dolore e nessuna paura per la morte, accanto a te aveva paura di morire. Non sai quante volte parlava di te, eri ovunque, quasi si scordava di vivere perché viveva di te, piano piano tutti abbiamo imparato ad amarti attraverso le sue parole, anche se fisicamente molti di noi non ti avevano mai incontrata. Credo che tu sia rimasta comunque in lui, inconsapevolmente ti tiene dentro e cerca di innalzare mura inutilmente. Tutte le sue ragazze dopo di te ti assomigliavano, lui non se ne è mai accorto. La ragazza con cui è stato di più aveva i tuoi stessi occhi dolci e la tua strana abitudine di innamorarsi dei suoi difetti, inoltre portava un profumo da uomo, tu avevi addosso solo profumi maschili, tutti pensavamo che forse sarebbe durata. Io non so, non so veramente cosa gli passa per la testa, ma non ti ha buttata via perché non ti amava. Credo che lui fosse terribilmente spaventato, tu meglio di chiunque altro sai che nessuno lo ha mai amato, neanche le persone che avrebbero dovuto. Era la consapevolezza di essersi innamorato che lo spaventava, di dover dipendere da te anche se non voleva, era strano per lui avere qualcuno da dover proteggere senza potersene fregare come aveva sempre fatto. Era diventato paranoico, ci guardava e ci diceva “Ma se mi lascia, come cazzo faccio a sopravvivere?”, dopo una settimana ti aveva buttato via come se non fossi mai stata niente. Ma piangeva, non lo avevo mai visto piangere così tanto da quando lo conosco. Ho sempre pensato che non sei la sua casa perché lui ha sempre cercato di non averne una. Ma sei stata la sua casa più di chiunque altro.





Io non mi sento male, io mi sento sbagliata. E la cosa brutta del sentirsi sbagliata è che anche se stai bene, questa sensazione non ti abbandona mai.





A me piace romperle il cazzo per settimane, collassare ubriaco in terra e vedere se rimane. Meglio soffrire per qualcuno di importante che mi ha fatto sputare il sangue ma mi ha fatto sentire grande.










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