domenica 27 ottobre 2013

 “a loro basta che sor(ridi) e pensano che stai bene, mica guardano quello che hai dentro, mica vedono che negli occhi c’hai il buio più totale e non è perchè hai gli occhi scuri.”  




Ma se ho te, cambiano tutte le mie prospettive, gli orizzonti, i tramonti.
I baci decisi, i litigi, le notti.
Se ho te, mi sento finita.
Finita a 16 anni, viva di attimi, libera.
Polvere sull’amaro ricordo di un addio, polvere di stelle, cristalli.




Stavolta non lasciarmi andare, non ti lascerò.





Ho smesso di parlare il giorno dopo aver capito che nessuno mi ascoltava.”  




A volte mi chiedo se sono diventata talmente forte al punto che fa tutto meno male o se in realtà non provo più nulla.” 











Che ogni giorno sto peggio, ma a chi interessa?





giovedì 24 ottobre 2013

Non riusciva a credere più nemmeno ad una delle sue parole, sapeva che nessuno cambia, figuriamoci se qualcuno lo avrebbe fatto per lei.
Eppure c’era quel qualcosa nascosto dietro i suoi occhi da cui lei, non sapeva andare via, forse.







Non sei la sua casa, ecco perché non torna. Ma ho sempre pensato in qualche modo che lui avesse amata solo te. Io ti vedevo e certe volte lo invidiavo da morire, non sai quante volte avrei voluto essere al suo posto, non tutti si preoccupano di farti star meglio, quando non dici affatto di star male. Accanto te sembrava così fragile mentre gli accarezzavi i capelli, quel ragazzo con cui ho condiviso tanto dolore e nessuna paura per la morte, accanto a te aveva paura di morire. Non sai quante volte parlava di te, eri ovunque, quasi si scordava di vivere perché viveva di te, piano piano tutti abbiamo imparato ad amarti attraverso le sue parole, anche se fisicamente molti di noi non ti avevano mai incontrata. Credo che tu sia rimasta comunque in lui, inconsapevolmente ti tiene dentro e cerca di innalzare mura inutilmente. Tutte le sue ragazze dopo di te ti assomigliavano, lui non se ne è mai accorto. La ragazza con cui è stato di più aveva i tuoi stessi occhi dolci e la tua strana abitudine di innamorarsi dei suoi difetti, inoltre portava un profumo da uomo, tu avevi addosso solo profumi maschili, tutti pensavamo che forse sarebbe durata. Io non so, non so veramente cosa gli passa per la testa, ma non ti ha buttata via perché non ti amava. Credo che lui fosse terribilmente spaventato, tu meglio di chiunque altro sai che nessuno lo ha mai amato, neanche le persone che avrebbero dovuto. Era la consapevolezza di essersi innamorato che lo spaventava, di dover dipendere da te anche se non voleva, era strano per lui avere qualcuno da dover proteggere senza potersene fregare come aveva sempre fatto. Era diventato paranoico, ci guardava e ci diceva “Ma se mi lascia, come cazzo faccio a sopravvivere?”, dopo una settimana ti aveva buttato via come se non fossi mai stata niente. Ma piangeva, non lo avevo mai visto piangere così tanto da quando lo conosco. Ho sempre pensato che non sei la sua casa perché lui ha sempre cercato di non averne una. Ma sei stata la sua casa più di chiunque altro.





Io non mi sento male, io mi sento sbagliata. E la cosa brutta del sentirsi sbagliata è che anche se stai bene, questa sensazione non ti abbandona mai.





A me piace romperle il cazzo per settimane, collassare ubriaco in terra e vedere se rimane. Meglio soffrire per qualcuno di importante che mi ha fatto sputare il sangue ma mi ha fatto sentire grande.










sabato 19 ottobre 2013

Come glielo dici alle persone che non hai più voglia di vivere?




É incredibile come nessuno abbia notato che sto cercando di distruggermi.



mi basta sapere che lei sta bene, ora posso andarmene.
non è più tempo per noi e non lo sarà più ma il bene per te non sparirà mai, sarai sempre la migliore.






So I drank one, it became four, and when I fell on the floor I drank more. Nothing has changed, I still love you, I still love you.



Che poi è strano.
Ti svegli una mattina, guardi il soffitto e non senti niente.
Ma proprio niente.
Non sei né felice né triste, né sereno né irritato.
Non senti niente.




lunedì 14 ottobre 2013

Se sentirò il tuo nome tra i sussurri dei corridoi, se leggerò il tuo nome in un libro, se sentirò i tuoi sospiri nel vento, io cadrò sempre senza far rumore.



Fotografie nitide di assenze massacranti, alla fine ci resterà solo questo, la consapevolezza di poter essere, ma di non essere stati nulla per la troppa paura.


So che ci sono persone che pensano e parlano male di me; consiglio loro di farlo prendendosi il tempo necessario, mettendosi comodi, a loro agio: l’argomento è vasto, interessante, difficile da trattare e richiede la massima concentrazione.




Ottobre è il mese perfetto per innamorarsi e per dimenticarsi.
— Giovanni Missing 


Stavo pensando che l’usanza di dire “Finché morte non ci separi” durante una cerimonia nunziale è un validissimo motivo per non credere a una fottuta parola della Chiesa. Come fai a fidarti di un’istituzione che da secoli promuove l’idea dell’immortalità dell’anima e poi, in una frase, ammette implicitamente che la morte segna davvero la fine di tutto, persino dell’amore?


domenica 13 ottobre 2013

E’ incredibile rendersi conto di come un mondo pieno di persone ti possa sembrare deserto se una sola ti manca.
— Il cercatore d’amore

Io non mi sento male, io mi sento sbagliata. E la cosa brutta del sentirsi sbagliata è che anche se stai bene, questa sensazione non ti abbandona mai.




Non ti senti mai abbastanza, vero? Tu sei la ruota di scorta, quella che se c’è o meno non fa differenza. Non è così? Tu sei quella forte, lo dimostri quando stringi i denti per non piangere, ma poi crolli. Di nascosto. Perchè non puoi mostrare agli altri che tutto questo dolore è piu’ grande di te. Stai spesso chiusa in bagno a piangere. Piangi finchè il respiro quasi si spezza, piangi finchè non ti è colato via tutto il trucco. Quel trucco inutile, che non serve affatto. Perchè tanto non migliori, perchè per quelle mediocri come te non c’è scampo,ti dici. Passi i tuoi giorni aspettando qualcuno in grado di capirti a fondo. Intanto ti infili un paio di cuffie, una canzone dei Sum 41, e aspetti.




"Sinceramente mi dispiace per tutte le volte in cui io ho bisogno di te e tu non ne hai di me. E mi dispiace per me, perché alla fine c’è un mondo intero là fuori, e invece io cerco te. E mi dispiace per te, perché non lo so, davvero io non lo so se qualcun’altro saprebbe guardarti e sorriderti come farei io. E niente, mi dispiace, ma non fa niente, o quasi."


venerdì 11 ottobre 2013

Mi domando cosa racconti la sera, non ai tuoi amici, a loro già so cosa ripeti. Mi piacerebbe sapere cosa racconti a te stesso mentre fissi il soffitto bianco senza nemmeno un’imperfezione che ti fa sentire così imperfetto, quando non riesci a dormire perché da qualsiasi parte del letto ti giri, lo spazio è sempre troppo per una persona sola, perché hai tanto freddo e le coperte non riescono a scaldarti perché il gelo è dentro, cosa provi quando ti affacci alla finestra e non vedi nessuno correre dalla fermata dell’autobus nella tua direzione impaziente di abbracciarti e baciarti, quando stringi i denti e i pugni per non far uscire le lacrime perché le persone forti non piangono mai, solo qualche volta, solo quando sei da solo al buio e nessuno può vederle, quando il silenzio è così denso tra quelle mura che inizi a far uscire i pensieri per riempirlo, quando certe mattine il cielo è nero e lo è anche l’umore e hai bisogno di qualcuno che ti abbracci forte per iniziare la giornata, quando ripensi a tutte le volte che a bassa voce ti dicevo di volerti bene o quando ti urlavo di odiarti ma non risultavo credibile, quando ti guardavo e non dicevo una parola e tu ridevi perché avevo un’espressione ridicola. Mi domando cosa ti racconti in quei momenti e se bastano a convincerti che è stato meglio così.




Sono come un claustrofobico su un sottomarino che affonda. Ecco come va, grazie per averlo chiesto." Ma non lo dissi mai. Io non chiedo aiuto.




Hai sempre portato i tuoi difetti sui tuoi polsi.



Ho più fame che voglia di vivere.



L’obiettivo è farsi male fino a non sentire più dolore.