martedì 24 settembre 2013

Hai presente quella sensazione di vuoto incolmabile? Quella rabbia lancinante? Le serate a piangere in silenzio, le importe chiuse anche se è estate e si dovrebbe solo vivere? Provare a sorridere e non farce, fingersi felici e dirsi ‘io valgo’ e non crederci? I messaggi mai inviati e quelli mai ricevuti? La paura di essere sola per sempre, di non riuscire a fare quello che si vorrebbe fare e non riuscire a vivere come si vorrebbe vivere? Dire ‘è l’ultima volta’ ogni santa volta? Dormire e ascoltare musica per non pensare? Hai presente i film al cinema che non puoi andare a vedere? I baci che non puoi dare? Gli abbracci che non riceverai? L’amore che non c’è? Hai presente la nutella? Il sabato sera a casa, la coperta gigante e la tazza di tè? La solitudine davanti a un libro di scuola o a un film troppo melodrammatico? Hai presente le tue amiche? Quelle che ti rimpiazzano all’ultimo minuto? I libri che non puoi comprare, le foto che non puoi fare e le cose che non puoi vedere? La vita che senti di non poter vivere? Hai presente le vene lungo il braccio? Il tuo viso allo specchio e il tuo corpo? Tu che sembri sempre imperfetta anche se ci metti tutta te stessa? Hai presente le saghe dei vampiri? Harry Potter e Hunger Games? Le vite che non potrai mai vivere? I sogni che gli altri deridono? Sentirti sempre fuori luogo? Le cose che ti stanno strette? Sprofondare nel cuscino e chiuderti in camera? Le monetine nelle fontane, le ciglia cadute, e le 11:11? I desideri che non riuscirai a realizzare e gli obiettivi che non riuscirai a raggiungere? Scusarti per ogni dannatissima cosa? Hai presente?
 

Ma adesso dimmi, quando una persona diventa il tuo sorriso, le canzoni che ascolti, le frasi dei libri su cui ti soffermi, quando diventa tutto ciò è poi se ne va, dimmi, dimmelo te, come si fa a non morire nemmeno un po’?














 
Oggi è stata una di quelle giornate da due pacchetti di sigarette, vaffanculo come se piovessero e una guerra all’ultimo sangue tra rabbia e lacrime. Il tutto facendo a botte contro il senso di abbandono con ansia e panico a seguire. Più che una giornata vissuta… è stata sopravvissuta.

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